L’ansia: come funziona e come superarla

Immagina la seguente situazione.

Sei appena arrivato in un nuovo ambiente, magari perché hai cambiato lavoro o scuola o quartiere o città.

Ti piacerebbe crearti un giro di amicizie e conoscenze e decidi di scrivere un messaggio ad un collega di lavoro o di scuola per uscire per un caffè o una passeggiata.

Che cosa immagini che succeda nel momento in cui ti accingi a scrivere quel messaggio?

Proprio così, comincerai a provare ansia!

Comincerai ad avere pensieri quali ad esempio “E se non risponderanno al messaggio?”, “E se non volessero incontrarmi?”. Ad essi seguiranno inevitabilmente i pensieri legati al giudizio che diamo di noi stessi, ad esempio “Sono un fallimento”, “Perché nessuno vuole passare del tempo con me?”, “Rimarrò solo”.

Questi pensieri ti faranno provare vergogna, delusione, tristezza, tutte sensazioni che naturalmente preferiresti evitare.

Poi arriveranno le sensazioni fisiche che tipicamente accompagnano questi pensieri ansiosi: tensione allo stomaco, groppo in gola, battito cardiaco accelerato, solo per dirne alcuni.

E alla fine molto probabilmente, per proteggerti da questi pensieri e da queste sensazioni difficili, eviterai di mandare quel messaggio. Col risultato che il pensiero che rimarrai solo perché nessuno vuole esserti amico si farà ancora più forte e, di conseguenza, anche l’ansia che lo accompagna.

 

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Immagina ora quest’altro scenario.

Un tuo caro amico si laurea e la festa che seguirà sarà un’occasione per condividere con lui la gioia di aver raggiunto l’agognato traguardo.Per te che, alla sola idea di entrare in una stanza piena di gente senti già salire l’ansia, divertirsi e rilassarsi ti sembra qualcosa di impossibile.
Stai per entrare nella sala dove si tiene la festa. Sulla soglia, senti il mormorio delle voci degli invitati, interrotto dalle risate e dal tintinnio dei calici di vino. Stai per incontrare persone nuove, che sembrano già conoscersi tra loro.

Sai per certo che nel momento in cui entrerai, tutti ti guarderanno. E anche se non puoi saperlo con certezza, sei sicuro che ti giudicheranno.

Ti chiedi perché non riesci a divertirti come gli altri.

Pensieri di panico e fuga ti rimbalzano nella testa come una pallina impazzita. Cerchi in ogni modo di resistere, magari arrivando tardi, andando via presto, parlando poco e facendoti conoscere il meno possibile.

Oppure getterai la spugna e lascerai la festa, sentendoti in colpa per aver dato un dispiacere al tuo amico o provando rabbia verso te stesso per esserti fatto sopraffare dall’ansia.

E magari, allo stesso modo, deciderai di non accettare una promozione sul lavoro, perché vuoi evitare lo stress e l’ansia che accompagnerebbero questa scelta o quei pensieri che ti dicono che non sarai in grado di gestire quel nuovo incarico, che non sei abbastanza brava.

Insomma, eviterai tante cose per te importanti perché preferisci rinunciarvi piuttosto che provare ansia!

Per non provare questa ansia eviterai pensieri, sensazioni e situazioni che potrebbero attivarla, farai sempre meno cose, ridurrai sempre più il tuo repertorio di comportamenti.

Imparerai a non sentire niente pur di non sentire ansia o altre emozioni spiacevoli.

E, come in un circolo vizioso, la tua vita sarà sempre più limitata e meno gratificante.

Quindi, come liberarsi dal circolo vizioso dell’ansia?

Facendo una cosa semplice ma molto potente.

Smettendo di lottare!

Il primo passo per uscire dall’ansia è cominciare a pensare che non è l’ansia il problema ma il modo in cui noi la gestiamo.

Se ricordi gli esempi descritti sopra, le due cose che ci viene più spontaneo fare quando siamo ansiosi sono evitare completamente la situazione che ci crea ansia oppure provare a controllarla, ad esempio bevendo eccessivamente quando vai ad una festa.

E, come abbiamo visto, queste due strategie di azione sono controproducenti su tutti i fronti, perché l’ansia, nonostante tutti i nostri sforzi, continua ad esserci e in più rischiamo di vivere la nostra vita a metà, perdendoci tante occasioni di fare cose che ci stanno a cuore e sono per noi importanti, quali ad esempio ottenere una promozione o sostenere quell’esame che ci consentirà di laurearci ed ottenere il lavoro che ci piace.

L’ansia non è un nemico di cui sbarazzarci ma un prezioso messaggero.

L’ansia ci dice quello che è importante per noi.

E’ come una moneta, una faccia è la paura, l’altra è un valore. Un valore che ci sta a cuore.

Pensaci: di solito non si sente ansia a meno che non stia succedendo qualcosa di importante per noi.

Se sento ansia all’idea di stare con altre persone, questo significa che le relazioni per me sono importanti. Ma se concentro tutte le mie forze per lottare con l’ansia passerò sempre meno tempo con le persone a cui tengo e a coltivare le mie relazioni, sentendomi più solo e isolato.

Il prezzo di non sentire l’ansia è quindi la solitudine.

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Ma… se smetto di lottare contro l’ansia, come la controllo?

Il trucco è proprio non controllarla!

Evitare e controllare non portano ad alcun risultato, mentre imparare semplicemente ad ascoltare e a conoscere i nostri pensieri e le nostre sensazioni corporee senza giudicarle è invece la chiave per trovare un modo alternativo e più funzionale per relazionarci alla nostra ansia.

Prova ad immaginare  un tipico scenario in cui provi ansia. Ecco che scatta l’interruttore (“Oh no, ecco l’ansia! E adesso come farò a liberarmene?”) e probabilmente la situazione peggiorerà ulteriormente perché comincerai a sentirti arrabbiato (“Odio quest’ansia! Perché continua a tornare?”), o triste (“Quest’ansia non passerà mai e sarò sempre infelice”) o addirittura in colpa (“Sono patetica, al mondo ci sono problemi molto più gravi della mia ansia”)?

Ma cosa succede quando decido di spegnere l’interruttore dell’ansia, ovvero smetto di giudicare me stesso e la mia ansia, smetto di combatterla o controllarla e investo il mio tempo e le mie energie nel fare cose che mi stanno davvero a cuore, tipo accettare una promozione o sostenere un esame?

Succede che l’ansia probabilmente sarà sempre lì (del resto è normale essere ansiosi quando pensiamo o facciamo cose che sono importanti per noi e a cui teniamo) ma non sarà più ingigantita dalle nostre emozioni e avrà quindi un impatto molto minore sulle nostre vite.

Sì, d’accordo…ma la mia ansia è terribile, mostruosa e intollerabile!

Ed è per questo che cerchi di lottarci contro o di evitarla con tutte le tue forze.

È comprensibile.

Ma più eviterai di sentirla, più lei diventerà sempre più terribile, mostruosa e intollerabile.

Se vuoi che diventi meno terribile, mostruosa ed intollerabile devi scoprire un nuovo modo di gestirla, un modo completamente diverso da quelli che hai provato fino ad ora.

Ti interessa imparare come?

Ottimo, perché è quello potremo fare insieme!

Se ti sei riconosciuto nei sintomi e nelle situazioni descritte, contattami e prendi appuntamento. Dall’ansia si può uscire!

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