.Non sempre è immediato comprendere ed individuare le cause e i sintomi della depressione.

Immagina queste due situazioni.

Una tua amica ti racconta che le sue abitudini quotidiane sono cambiate; dorme meno del solito, si sveglia molto presto la mattina senza riuscire a prendere sonno e ha perso l’appetito. Si immerge totalmente nelle sue attività quotidiane, si è gettata in tanti progetti a cui lavora freneticamente senza riuscire a portarne a conclusione nessuno.  Alterna periodi di euforia a momenti di rabbia e irritabilità.

Un altro tuo amico invece ti racconta che nonostante dorma più del solito, si sveglia sempre stanco, non ha più interesse per quelle attività che un tempo amava e sente il bisogno di mangiare di più rispetto al passato. Si sente inutile, in preda ai sensi di colpa, come avvolto da una pesante cappa di tristezza e questo lo ha spinto ad allontanarsi progressivamente da familiari e amici.

Quale di questi tuoi due amici soffre di depressione?

Se hai risposto entrambi, hai indovinato!

Contrariamente a quanto si crede, la depressione non si limita a manifestarsi con un senso di tristezza e abbattimento profondi ma può avere molte altre sfaccettature e non sempre è facile riconoscerla.

Che cos’è la depressione?

La depressione è un disturbo mentale complesso caratterizzato da una molteplicità di sintomi, tra cui tristezza pervasiva, diminuzione di interesse per le attività quotidiane e calo dell’autostima.

Tuttavia la depressione è molto di più di un temporaneo stato di intensa tristezza. Comporta cambiamenti emotivi e cognitivi che compromettono il nostro funzionamento quotidiano, quali senso di impotenza, mancanza di motivazione o piacere, difficoltà di concentrazione, mancanza di energie, spesso accompagnati da manifestazioni fisiche quali variazioni nell’appetito e nel ritmo sonno veglia.

Il confine tra un occasionale calo dell’umore e la depressione clinica può essere sottile eppure significativo.

È quindi importante capire quando il calo dell’umore percepito evolve in un disturbo significativo dal punto di vista clinico e diventa necessario cercare l’aiuto di un professionista della salute mentale.

 Quando la tristezza diventa depressione

Sentirsi giù, demoralizzati o sperimentare periodi di tristezza è parte dell’esperienza umana. Un occasionale calo dell’umore è la naturale risposta alle sfide e alle delusioni della vita o a situazioni di stress. Questi stati passeggeri si risolvono al cambiare delle circostanze che li hanno motivati e chi li ha provati ritrova il proprio equilibrio emotivo.

I sintomi della depressione clinica, al contrario,sono persistenti, pervasivi e duraturi, vanno al di là di una normale fluttuazione dell’umore e sono accomunati dalle seguenti caratteristiche:

  • Durata: tristezza e calo dell’umore che durano due o più settimane.
  • Impatto sulle attività quotidiane: quando i sintomi della depressione cominciano ad influenzare negativamente importanti aspetti della nostra vita quotidiana quali lavoro, studio o relazioni interpersonali.
  • Sintomatologia fisica: manifestazioni fisiche quali cambiamenti nel ritmo sonno veglia, nella regolazione dell’appetito, nei livelli di energia e concentrazione.
  • Calo dell’interesse nelle attività che normalmente danno piacere, quali ad esempio interessi personali, hobby.
  • Pattern di pensieri caratterizzati da negatività e mancanza di speranza.

Lo spettro dei disturbi depressivi

Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM V) i disturbi depressivi includono:

  • Disturbo depressivo maggiore. I criteri diagnostici prevedono che cinque o più dei seguenti sintomi siano presenti durante un periodo di due settimane:
  • Umore depresso per la maggior parte del giorno quasi tutti i giorni.
  • Marcate diminuzione di interesse o piacere per tutte o quasi tutte le attività per la maggior parte del giorno quasi tutti i giorni
  • Significativa perdita di peso, non dovuta a dieta, o aumento di peso oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi tutti i giorni.
  • Insonnia o ipersonnia quasi tutti i giorni.
  • Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi tutti i giorni.
  • Faticabilità o mancanza di energia quasi tutti i giorni.
  • Sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati quasi tutti i giorni.
  • Ridotta capacità di pensare o di concentrarsi o indecisione quasi tutti i giorni.
  • Pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicida senza un piano specifico o un tentativo di suicidio o un piano specifico per commettere suicidio
  • Disturbo bipolare.Caratterizzato da un’alternanza di stati di umore eccessivamente alto (mania) e stati depressivi.
  • Disturbo depressivo persistente (distimia). Caratterizzato da umore depresso per la maggior parte del tempo quasi tutti i giorni per almeno due anni. I sintomi sono più lievi rispetto al disturbo depressivo maggiore e possono includere scarsa energia, bassa autostima, sentimenti di disperazione, difficoltà di concentrazione, scarso appetito o iperfagia.
  • Disturbo dell’adattamento con umore depresso. Un episodio depressivo maggiore che si verifica in risposta ad un evento psicosociale stressante. Si distingue dall’episodio depressivo maggiore in quanto nel disturbo dell’adattamento non vengono soddisfatti pienamente i criteri del disturbo depressivo maggiore.
  • Disturbo da disregolazione dell’umore dirompente. Diagnosticato principalmente in bambini e adolescenti è caratterizzato da gravi e ricorrenti scoppi di collera sproporzionati alla situazione per intensità e durata. I sintomi devo essere presenti per almeno un anno e devono essere osservati in svariati contesti.
  • Disturbo depressivo indotto da sostanze. Insorge in seguito all’abuso di sostanze o è causata dall’astinenza delle stesse.
  • Disturbo depressivo dovuto ad una condizione medica generale. Causato da condizioni mediche quali malattie croniche, disturbi neurologici, squilibri ormonali. I sintomi depressivi sono diretta conseguenza degli effetti psicologici della malattia.
  • Depressione post partum. Si verifica dopo il parto ed è caratterizzato da tristezza anche estrema, stanchezza e ansia che rendono difficile alla madre prendersi cura del proprio figlio neonato.

I sintomi della depressione

I disturbi depressivi sono caratterizzati da una gamma di sintomi emotivi, cognitivi, fisici e comportamentali che incidono sul nostro benessere psicofisico e che possono variare per durata ed intensità.

È importante ricordare che i sintomi della depressione possono manifestarsi in modo diverso da individuo a individuo.

Sintomi emotivi:

  • Tristezza persistente, una sensazione di tristezza o di vuoto pervasiva che si manifesta per un periodo prolungato di tempo.
  • Perdita di interesse, un calo dell’interesse e del piacere nello svolgere attività legate agli hobby, agli interessi personali e alle relazioni sociali.
  • Disperazione: perdita di speranza nei confronti del futuro e un atteggiamento fortemente negativo nei confronti della vita che, nei casi più gravi, è accompagnato da ideazione suicida.
  • Irritabilità: maggior propensione ad irritabilità, agitazione, scoppi di ira anche in reazione a stimoli minori.
  • Senso di inutilità, di colpa, di indegnità e di vergogna: inclinazione a sentirsi in colpa e non degni dell’amore degli altri.
  • Anedonia: riduzione nella capacità di provare piacere, di impegnarsi e di motivarsi.

Sintomi cognitivi:

  • Difficoltà di concentrazione: incapacità di mantenere l’attenzione, la concentrazione di prendere decisioni, anche in ambito quotidiano.
  • Pensieri negativi: ricorrenti pensieri negativi, caratterizzati da forte autocritica e accompagnati dalla sensazione di essere un peso per gli altri.
  • Problemi di memoria: compromissione della memoria e difficoltà nel ricordare informazioni ed eventi passati.

Sintomi fisici:

  • Spossatezza: persistente calo nell’energia e sensazione di forte stanchezza anche dopo essersi riposati.
  • Cambiamenti nell’appetito: cambiamenti nella regolazione del senso di fame e sazietà, con conseguente calo o acquisto di peso.
  • Disturbi del sonno: cambiamenti nel ritmo sonno veglia, con conseguente insonnia o ipersonnia.
  • Tensione fisica: tensione muscolare, irrequietezza, sensazione di essere “sul filo del rasoio”
  • Dolore: frequenti lamentele per dolori, non motivati da cause fisiche, quali mal di testa, dolori muscolari e mal di stomaco.

Sintomi comportamentali:

  • Ritiro sociale: calo nell’interesse per le relazioni sociali che porta ad isolamento e ridotta partecipazione alle attività in comune.
  • Calo dell’attivazione: diminuzione dell’interesse per le attività in generale, anche per quelle che in precedenza davano piacere.
  • Movimenti rallentati: rallentamento fisico e mentale, evidente nell’eloquio e nei movimenti.
  • Difficoltà nella gestione delle situazioni pratiche: difficoltà nell’individuare strategie di coping tese alla gestione della vita quotidiana

E’ importante notare che la presenza di questi sintomi non necessariamente è indice di depressione clinica. Tuttavia se questi sintomi persistono per più di due settimane e interferiscono con il funzionamento quotidiano è necessario ricorrere all’aiuto di un professionista.

Le cause della depressione

L’insorgere della depressione è un fenomeno multicausale, dato dall’interazione tra vari fattori che, a loro volta, differiscono da individuo a individuo.

Anche se è difficile comprendere appieno le cause della depressione, la letteratura suggerisce che la presenza di una combinazione tra cause biologiche, fisiologiche, ambientali ed ereditarie è responsabile dell’insorgere e del mantenimento della depressione.

Cause biologiche

  • Squilibrio biochimico: cambiamenti a livello dei neurotrasmettitori del cervello, quali serotonina, dopamina e norepinefrina, influiscono sulla regolazione dell’umore. Variazioni del funzionamento di questi neurotrasmettitori possono quindi essere responsabili del calo di tono dell’umore, determinando così l’insorgere di uno stato depressivo.
  • Squilibrio ormonale: le fluttuazioni ormonali, soprattutto durante la gravidanza, il post partum e menopausa, possono influenzare l’umore e incrementare la vulnerabilità alla depressione.

Cause genetiche

  • Anamnesi familiare: individui con una storia familiare di depressione hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo. La predisposizione genetica influenza il modo in cui il cervello risponde agli agenti stressanti e regola l’umore.

Fattori psicologici:

  • Pattern di pensieri negativi: una modalità cronica di pensiero caratterizzata da negatività, percezioni distorte e incapacità di fronteggiare situazioni stressanti può portare all’insorgere d un disturbo depressivo.
  • Bassa autostima: un’immagine di sé negativa e l’assenza di un senso di autoefficacia possono determinare una vulnerabilità alla depressione.
  • Ruminazione: modalità di pensiero caratterizzate da ruminazione e ripetitività possono esacerbare e prolungare un episodio depressivo.

Fattori ambientali

  • Eventi di vita stressanti: esperienze traumatiche, life events significativi (quali ad esempio divorzio, perdita del lavoro, difficoltà economiche), lutti o condizioni di stress cronico possono scatenare o esacerbare la depressione.
  • Esperienze avverse precoci: un’infanzia caratterizzata da abusi, grave trascuratezza o dinamiche familiari disfunzionali possono innalzare il rischio di depressione da adulti.
  • Isolamento sociale: assenza di supporto sociale e senso di solitudine possono contribuire all’esordio e al mantenimento della depressione.

Cause mediche

  • Malattie croniche: condizioni mediche croniche quali cancro, diabete e malattie cardiovascolari sono associate ad un rischio maggiore di sviluppare depressione. L’apatia e la difficoltà a prendersi cura di sé che ne conseguono ostacolano così il percorso di guarigione.
  • Disturbi neurologici: disturbi quali malattia di Alzheimer, sclerosi multipla e Parkinson possono impattare negativamente sulle funzioni cerebrali e provocare così l’esordio di sintomi depressivi.

Alcune forme di depressione presentano una familiarità, suggerendo così l’idea che la vulnerabilità biologica alla malattia può essere ereditata. Studi condotti su famiglie in cui membri di ogni generazione hanno sviluppato il disturbo hanno evidenziato che il loro corredo genetico differiva da coloro che non si erano ammalati. Tuttavia non esistono prove del contrario: non tutti coloro il cui corredo genetico li espone al rischio di ammalarsi di depressione si ammalano.

E’ importante quindi ricordare che la depressione è, nella maggior parte dei casi, la risultante della combinazione tra fattori biologici, psicologici e ambientali. Inoltre l’esperienza di ognuno di noi è unica, di conseguenza le cause responsabili dell’insorgere e del mantenimento della depressione possono variare.

Comprendere le vause della depressione  può aiutare chi ne è colpito e i professionisti della salute mentale ad individuare le strategie più efficace tese alla prevenzione, all’intervento precoce e al trattamento.

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